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  • Proroga Apertura Mostra “Le donne tra analfabetismo ed emancipazione. Dalle carte di Tommaso Fiore”

    Si comunica che la mostra “Le donne tra analfabetismo ed emancipazione. Dalle carte di Tommaso Fiore”, allestita presso l'Ex Conservatorio Santa Croce, è stata prorogata sino al 06/04/2023, in considerazione del gradimento riscontrato da parte della cittadinanza e delle scuole.

    La mostra, con ingresso gratuito, sarà aperta con le seguenti modalità:

    solo per le scuole: visite guidate in orari mattutini e previa prenotazione al seguente indirizzo mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.,

    per tutti gli altri visitatori  ingresso dal 25/03/2023 al 06/04/2023 dalle ore 17:00 alle ore 20:00.

    Per informazioni: 080/3107408


    La mostra, a cura della dott.ssa Rosa Maria Capozzi e Vania Fazio, promossa dal Comune di Altamura con il supporto del Comitato Tecnico Scientifico Tommaso Fiore, del Comitato per le celebrazioni del 50° anniversario della morte di Tommaso Fiore e dell'Associazione culturale Club Federiciano di Altamura, nasce con l’intento di evidenziare il lungo percorso dell'emancipazione femminile, sicuramente studiato da Tommaso Fiore e per cui ha riversato grande impegno.
    Quella che emerge è, oltre al lungo cammino intrapreso dalle donne, ancora oggi impegnate in una marcia, a volte insidiosa, è anche la sensibilità ed umanità di Tommaso Fiore, che gli permisero di cogliere l’importanza dell’emancipazione femminile, contribuendo a dar voce alle tante donne che hanno lottato per la liberazione d’Italia e per i propri diritti civili.
    I 18 pannelli della mostra sono riservati ognuno ad una donna celebre, i cui contatti con Fiore sono testimoniati anche da lettere e documenti originali, e ripercorrono epoche diverse - dalla prima alla seconda guerra mondiale – con un unico filo conduttore: “le battaglie per l’emancipazione femminile”.

     

    Written on Lunedì, 20 Marzo 2023 12:04

Antica Tipografica Portoghese

La tipografia Portoghese è la prima tipografia di Altamura e custodisce la storia della "comunicazione" di tutto il '900: una produzione di manifesti pubblicitari, etichette per i prodotti dell'industria alimentare altamurana e non solo, manifesti politici, stampe di riviste, manifesti, fogli satirici ecc..

La straordinarietà del patrimonio è dovuta alla presenza di un impianto completo di macchine per i caratteri mobili, due macchine piano cilindriche a funzionamento meccanico, una di fine '800 l'altra datata 1904, altri macchinari datati fra fine '800 e primi '900, utensili, scaffalature, banconi per la composizione di cliches in legno e in zinco.

Il sito, divenuto oggi museo non del tutto fruibile per problemi burocratici, rappresenta un importantissimo archivio storico e soprattutto un luogo di elevatissimo interesse per l'archeologia industriale, in quanto custodisce una floridissima memoria del patrimonio immateriale che si è stratificato durante i suoi 110 anni di attività.

La Tipografia Portoghese, fondata da Gaetano e Francesco Portoghese nel 1891, viene impiantata nel 1893 in alcuni ambienti dell'ex convento di Sant'Antonio dei Frati Conventuali, a ridosso di Porta Matera. Nell'edificio era stata istituita nel 1872 la Scuola Speciale di Agricoltura con un annesso Convitto per la formazione di agricoltori e fattori e successivamente l'Orfanotrofio Simone-Viti Maino con una scuola elementare di arti e mestieri.

Presso la Tipografia Portoghese, gli ospiti dell'orfanotrofio venivano avviati al lavoro e svolgevano il tirocinio. Molti di loro, infatti, intraprendevano l'attività tipografica. Questo stabilimento diventerà nel tempo uno strumento eccezionale per la comunicazione a mezzo stampa e contribuirà a vivacizzare la vita politica e culturale della città. Manifesti, locandine, ordinanze, annunci commerciali, culturali, civili e religiosi, rendiconti economici in parte affissi alle pareti consentono di ricostruire il clima culturale, il dibattito politico, l'attività amministrativa e la storia cittadina lungo tutto il Novecento.

Per decenni il Municipio di Altamura e la Banca Mutua Popolare Cooperativa, nota come Banca di Sant'Antonio e oggi Banca Popolare di Puglia e Basilicata, saranno i principali committenti della Tipografia Portoghese diretta prima dai due fondatori e poi da Filippo Portoghese, seguito da suo figlio Nicola fino al 2000, anno in cui la tiporafia interrompe la sua attività commerciale. Nel 2010 la famglia Portoghese, tutt'ora propietaria del bene, ha istituito l'Associazione Culturale Museo d'Arte Tipografca Portoghese e ha avviato un'attività museale in convenzione con il Comune, durata un paio d'anni.

Nel 2018 il Museo ha riaperto i battenti per le giornate FAI di Primavera e per altri eventi con cui si intende far ripartire l'attività di un Museo che diventi anche uno spazio di scambio culturale e una vera e propria officina che possa far riscoprire la vera arte della tipografia ai nativi digitali delle nuove generazioni. Tutte le macchine sono, infatti, perfettamente funzionanti e la tipografia è ricca di clichés e caratteri mobili, tutti utilizzabili per le composizioni a mano.

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